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Soverato, raffica di controlli sulla movida. Due le persone denunciate

Circolava in auto con 4 dosi di marijuana pronte da vendere. Denunciato dai carabinieri di Satriano un 31enne biologo, già noto alle forze dell’ordine per reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, perché veniva fermato a bordo della sua auto in pieno centro a Soverato alle 3 di notte e trovato in possesso di circa 6 grammi di marijuana suddivisa in 4 dosi. Ne conseguiva una perquisizione domiciliare che permetteva di rinvenire ulteriori 18 grammi della stessa droga, anch’essa divisa in dosi e una busta in plastica con numerosi semi di cannabis indica, un bilancino elettronico di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi. Il tutto veniva posto sotto sequestro a disposizione dell’autorità giudiziaria e il 31enne montepaonese veniva deferito in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Un fine settimana, questo appena trascorso, che ha visto i carabinieri di Soverato intensificare i controlli su tutto il comprensorio dove la lente d’ingrandimento si è fermata sulla “movida” del basso ionio catanzarese. Nello specifico sono stati controllati 156 mezzi, 230 persone e 2 esercizi pubblici ispezionati al fine di verificare anche il rispetto delle norme di contenimento del Covid-19.

Un 20enne controllato alla guida è risultato positivo alla verifica con etilometro. In particolare l’automobilista è stato accertato con un tasso alcolico al di sopra del limite fissato previsto dalla legge, pertanto è stato sanzionato perché guidava sotto l’influenza dell’alcool per conducenti di età inferiore a ventuno anni e per neo-patentati, per cui è previsto il ritiro della patente per la successiva sospensione da 1 a 3 mesi a la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 168 a 672 euro.

A Badolato un 68enne, sottoposto alla sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno, a seguito di controllo dei carabinieri non è stato trovato presso la propria abitazione e, quindi veniva denunciato all’autorità giudiziaria poiché violava le prescrizioni imposte dalla citata misura di prevenzione personale.

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