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Catanzaro, le parole di Giovanni Abramo: "Il clan cercò i voti per Tallini"

Il secondo verbale reso dal genero del boss Grande Aracri ai magistrati della Dda di Catanzaro

Domenico Tallini arriva al Tribunale di Catanzaro

Meno di un’ora di interrogatorio, eppure le parole registrate in quei cinquantadue minuti sono pesantissime. A pronunciarle è Giovanni Abramo genero del boss di Cutro Nicolino Grande Aracri e per un certo periodo lui stesso reggente della cosca crotonese. È il 6 settembre 2021 e per la seconda volta in pochi mesi il detenuto ha chiesto e ottenuto di poter parlare con i magistrati della Dda di Catanzaro. A raccogliere le sue dichiarazioni ci sono il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e i sostituti Domenico Guarascio e Paolo Sirleo. Così come aveva già fatto, Abramo continua a sostenere l’esistenza di presunti patti e legami tra la cosca Grande Aracri e l’ex presidente del Coniglio regionale Domenico Tallini. Ora quel verbale di appena due mesi fa è stato depositato nell’ambito dell’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta Farmabusiness che vede indagati sia Tallini che Abramo. Quest’ultimo secondo l’accusa sarebbe stato il socio occulto nel consorzio Farma Italia e nella Farmaeko, il rappresentante della famiglia Grande Aracri intenzionata a infiltrarsi nel business dei medicinali. L’ex consigliere regionale invece è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e di voto di scambio politico mafioso, la Dda ipotizza che il politico avrebbe accettato dagli esponenti della cosca di ‘ndrangheta di Cutro la promessa di procurare voti in cambio della promessa di compiere in ambito politico amministrativo azioni a vantaggio degli interessi economici dei Grande Aracri.

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