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Terremoto nei cieli calabresi. A rischio concessione per l'aeroporto di Lamezia

La Regione, attraverso il presidente Occhiuto, invoca chiarezza e attende spiegazioni anche dal presidente della Sacal

Grande confusione nei cieli della Calabria. Dopo le parole di fuoco del governatore Roberto Occhiuto sulle «strane manovre» consumate per consegnare ai privati il controllo della società che gestisce gli aeroporti di Crotone, Lamezia Terme e Reggio Calabria, adesso arriva la durissima presa di posizione dell’Enac. L’Ente nazionale per l’aviazione civile ha intenzione di avviare il procedimento di revoca della concessione per l’aeroporto di Lamezia Terme e proporrà di nominare un commissario per la gestione operativa dello scalo.

I cambi societari

Non bastasse, Enac è pronta a depositare un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro, all’Antitrust e all’Anac per segnalare le anomalie che avrebbero segnato il passaggio di quote all’interno della compagine societaria. La scorsa estate, infatti, la Lamezia Sviluppo, della famiglia Caruso, ha acquisito nuovi “segmenti” di Sacal, a discapito dei soci pubblici, e ciò nonostante gli appelli a muoversi lanciati dai sindacati – in primis la Cgil – alle istituzioni.

Le lamentele di Enac

Enac adesso chiede conto di tutta la procedura perché Sacal avrebbe dovuto assoggettare l’operazione «all’obbligo di esperimento di procedure a evidenza pubblica». L’Ente per l’aviazione civile ha messo nero su bianco le proprie richieste il 14 ottobre, senza ricevere una risposta ufficiale, ma soltanto per «vie brevi». Nel riscontro alla missiva, Sacal avrebbe spiegato che l’eventuale passaggio di quote sarebbe stato libero dai vincoli ai quali è soggetta una Spa a controllo pubblico. La società di gestione degli scali calabresi si sarebbe “autodefinita” una semplice società a partecipazione pubblica. Se così fosse, le modifiche dell’assetto partecipativo non sarebbero effetto di “concertazione o compravendita” ma la conseguenza della libera scelta da parte di tutti i soci, pubblici o privati, di avvalersi o meno del diritto di sottoscrizione dell’aumento di capitale.

Le violazioni contestate

La versione fornita da Sacal non convince l’Enac perché «appaiono ricorrere i presupposti per essere considerata a controllo pubblico». Poi perché «l’obbligo di osservanza di procedure trasparenti e non discriminatorie nel caso di cessione a privati di quote pubbliche vige anche nel caso di cessione di quote di minoranza», come quelle non assoggettate a vincoli passate ai privati nelle scorse settimane. Una tesi che varrebbe sia per la convenzione legata alla gestione dell’aeroporto di Lamezia che utilizzata da Sacal per gestire gli scali di Crotone e Reggio Calabria. La nota inviata da Enac ai soci pubblici parla di «grave violazione» degli accordi siglati per il “governo” degli aeroporti e di una privatizzazione avviata «surrettiziamente» e «in contrasto con le disposizioni che regolano la materia».

Si tratterà adesso di capire quali saranno le conseguenze del guazzabuglio normativo e societario. La Regione, attraverso il presidente Occhiuto, invoca chiarezza e attende spiegazioni anche dal presidente della Sacal, Giulio De Metrio, che è stato designato alla guida del Cda nei mesi scorsi e proprio su indicazioni della Cittadella. La stessa chiarezza pretende l’Enac. Il finale di questa storia può riservare grosse sorprese.

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