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Crotone, inchiesta sulla mancata bonifica. La Procura: ora si può archiviare

L’indagine avviata nel marzo 2017 quando ancora era tutto fermo

I cantieri per la bonifica dell'area di Crotone

Un’inchiesta sulla mancata bonifica avviata quattro anni fa che ora si può archiviare. La Procura di Crotone nel 2017 aveva aperto un fascicolo per omessa bonifica dell’ex sito industriale. I riflettori dei magistrati siu erano concentrati sulla mancata realizzazione di quel primo progetto operativo che risaliva al 2008. E nel registro degli indagati erano state iscritte 11 persone, tra dirigenti e funzionari della società del Gruppo Eni, oggi diventata Eni Rewind, che dal 2008 ha in capo l’obbligo di risanare le aree dove sorgevano le fabbriche. Ma a 4 anni di distanza dall’avvio delle indagini, con l’iter della bonifica che ha preso piede da tempo, il procuratore Giuseppe Capoccia ha chiesto al gip del Tribunale, Romina Rizzo, di archiviare il procedimento. Il motivo? «Non v’è alcun elemento per ritenere che i rappresentanti legali e tecnici di Syndial S.p.a. abbiano o stiano frapponendo ostacoli alla bonifica del sito di loro pertinenza», ha spiegato in udienza il capo dell’Ufficio inquirente.

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