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Terrore e morte tra Nicotera e Limbadi. In Appello ergastolo per "Ciko" Olivieri

L’imputato accusato di due delitti, un tentato omicidio e lesioni

Francesco Olivieri

Fine pena mai. La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, infatti, ha confermato la condanna di primo grado nei confronti di Francesco Giuseppe Olivieri (detto Ciko), 35 anni di Comerconi di Nicotera. E se nel maggio del 2019 alla parola ergastolo l’imputato era andato in escandescenze profferendo minacce contro il pm – che si apprestava a concludere la requisitoria – e contro il gup del Tribunale di Vibo Valentia, ieri Ciko Olivieri (difeso dall’avvocato Francesco Schimio) non ha battuto ciglio, rimanendo impassibile davanti alla Corte (presidente Gabriella Reillo) che lo condannava all’ergastolo per i delitti compiuti l’11 maggio del 2018 tra Nicotera e Limbadi. Un pomeriggio di terrore conclusosi con due omicidi (quello di Giuseppa Mollese e quello di Michele Valerioti), un tentato omicidio (quello di Vincenzo Timpano) e lesioni, anche se altre persone sarebbero state sulla black-list di Ciko, il quale, in primo grado, era stato condannato all’ergastolo al termine del processo con rito abbreviato. Sentenza la cui conferma è stata chiesta in Appello dal Pg Santo Melidona.

Lo scorso gennaio, la Corte d’Assise d’Appello – in accoglimento dell’istanza dell’avv. Schimio – aveva disposto la riapertura dell’istruttoria dibattimentale con la nomina di un proprio perito per la valutazione delle capacità di intendere e di volere di Olivieri. Analoga richiesta era stata avanzata da altro penalista che all’epoca difendeva l’imputato al Tribunale di Vibo che però l’aveva rigettata.

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