A Soveria Mannelli spesso capita di «dover fare i conti con l’assenza di connessione alla rete in ospedale, tanto che finiscono per andare in black out i servizi nevralgici della struttura». È questa l’ennesima denuncia del Comitato pro ospedale del Reventino e del suo presidente Alessandro Sirianni che si battono da anni per una sanità che rispetti almeno i livelli essenziali di assistenza fissati in ambito nazionale, ma qui in Calabria tenuti evidentemente in scarsa considerazione. Senza connessione non funzionano alcuni servizi fondamentali per un ospedale, a cominciare da quello apparentemente più banale, lo sportello per il pagamento dei ticket, senza il quale il paziente non può accedere alle prestazioni mediche, se non a quelle in cui sia acclarata l’urgenza e che fanno riferimento al Pronto soccorso. Passando poi agli uffici del territorio, impossibilitati a svolgere gran parte delle loro funzioni. Per finire alla tanto decantata telemedicina che in questo ospedale è utilizzata soprattutto per trasferire rapidamente immagini radiografiche, che vengono poi esaminate in un altro ospedale, quello di Lamezia Terme, in cui è presente la figura dello specialista. Insomma, in casi come questo, l’ospedale rimane sostanzialmente bloccato per diverso tempo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro