Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dagli ex amministratori del Comune di Guardavalle, assistiti dagli avvocati Giuseppe Pitaro e Gaetano Liperoti, contro la decisione dello scioglimento del consiglio comunale. La commissione straordinaria, nominata dal prefetto, continuerà a guidare l’ente. Gli ex amministratori hanno impugnato il decreto del presidente della Repubblica del 23 febbraio scorso con cui veniva disposta la fine anticipata dell’amministrazione guidata dall’ex sindaco Pino Ussia.
I giudici amministrativi, nel respingere l’istanza di annullamento del decreto, hanno evidenziato che «diversamente da quanto prospettato da parte ricorrente – si legge nel dispositivo – il provvedimento gravato ha correttamente individuato la sussistenza dei presupposti di fatto che legittimano l’adozione del provvedimento di scioglimento, evidenziando, con argomentazione logica e congruente, la sussistenza di numerose circostanze fattuali che, analizzate nel loro insieme, producono un quadro indiziario sufficientemente significativo ai fini dell’applicazione della misura dissolutoria».
In particolare, il collegio ha rilevato che i fatti posti a fondamento dello scioglimento sono stati correttamente riportati nella documentazione allegata al decreto impugnato, a partire dalla vicenda, arcinota, della statua di Sant’Agazio posta davanti al municipio, donata dalla famiglia Gallace e al “fuori onda” carpito dalle telecamere di Striscia la notizia in cui il sindaco manifestava timori per la propria incolumità, qualora l’avesse rimossa.
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