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Inchiesta sul ponte Morandi di Catanzaro, udienza sulla “talpa” della Dia

Chiesta al Tdl la scarcerazione dell’ufficiale Marinaro

Il ponte Bisantis

Si torna a parlare dell’inchiesta Brooklyn nel palazzo di giustizia del capoluogo calabrese. Ieri infatti è stato discusso davanti ai giudici del Riesame il ricorso per l’ex finanziere in servizio alla Dia di Catanzaro Michele Marinaro, 53 anni di Girifalco, uno dei destinatari della misura cautelare in carcere emessa dal gip Paola Ciriaco nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro. L’avvocato Aldo Ferraro, difensore dell’indagato, ha chiesto ai giudici del Tribunale del Riesame, presieduto da Arianna Roccia, l’annullamento dell’ordinanza nei confronti dell’indagato cautelato per corruzione in atti giudiziari in concorso con l’aggravante della mafiosità e sotto inchiesta anche per rivelazione del segreto di ufficio. In seconda battuta, il legale ha invocato una misura interdittiva: la sospensione dal servizio, sarebbe sufficiente secondo il legale per ritenere soddisfatte le esigenze cautelari. Nel suo intervento l’avvocato ha affrontato punto per punto le accuse che gli vengono mosse circa i suoi rapporti con gli imprenditori Eugenio e Sebastiano Sgromo al centro dell’inchiesta.

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