Non si piega al racket il commerciante di Pizzo, obiettivo di una duplice intimidazione nella notte tra martedì e mercoledì scorsi. Mimmo Carria, infatti, supportato dalla famiglia, non si è dato per vinto e, sebbene pensasse di rimandare di un giorno l’inaugurazione del locale di ortofrutta, ha deciso di “festeggiare” l’avvio dell’attività nello stesso giorno in cui si sono consumati i due atti intimidatori, perché diventasse una data da ricordare anche in futuro. Agitato dopo la notte di fiamme che hanno distrutto il suo camion e il ritrovamento dell’ordigno artigianale davanti alla saracinesca dell’attività che, proprio mercoledì mattina, si apprestava ad aprire, ha comunque deciso che era il momento di dare un ricordo piacevole ad una giornata che sarà comunque segnata in rosso, tanto per lui quanto per l’intera comunità napitina.
Sul potenziale esplosivo della tanica contenente liquido infiammabile, collegata ad un dispositivo, non si sono ancora pronunciati gli Artificieri antisabotaggio di Catanzaro intervenuti in supporto ai carabinieri della Stazione di Pizzo (sul posto in prima fila il comandante) che seguono le indagini, ma potrebbe essere questione di ore.
Intanto a Carria sono giunti messaggi di solidarietà da numerosi cittadini, molti dei quali sono andati a trovarlo personalmente nel locale di via Nazionale, ed è da questa vicinanza che trova anche lo stimolo ad andare avanti. Inoltre, ieri mattina, a far sentire al commerciante la vicinanza dello Stato ci ha pensato il commissario Antonio Reppucci, accompagnato dal comandante della Polizia locale, Giulio Dastoli (anch’egli toccato dalle continue minacce che subiscono i suoi agenti e pronto ad attivare nuovamente la Procura della Repubblica, appena saranno pronte le relazioni dettagliate redatte dai suoi sottoposti), e dal geom. Roberto Carchedi.
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