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Fsc Calabria, la proposta di Occhiuto: “Si usi per cofinanziamento”

Per il presidente: “Ci sono tante strutture che potrebbero svolgere una funzione a supporto delle amministrazioni periferiche aiutandole soprattutto nella fase di implementazione dei progetti”

«Valutare la possibilità di utilizzare le risorse del Fondo sviluppo e coesione (sviluppo e non sociale) a parziale cofinanziamento e di valutare le modalità perché attraverso organizzazioni come l’Agenzia della coesione o la Cdp alle amministrazioni possa essere dato il supporto in termini di capacità amministrativa». Sono le richieste giunte dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto intervenendo all’iniziativa «Uniamo l’Italia» con la ministra del Sud Mara Carfagna ed il ministro dell’Economia, Daniele Franco. «Il Pnrr - ha detto Occhiuto - ci dà la possibilità di strutturare le nostra organizzazione sui tempi più stringenti per l’impegno e la spesa delle risorse. Sarebbe utile che questa modalità diventasse operativa da praticare anche nella spesa delle risorse del Fsc. Va bene la visione d’insieme e chiedo di valutare la possibilità di realizzare l’integrazione tra questi due strumenti di finanziamento anche in ordine alla possibilità di intrecciarsi dal punto di vista del cofinanziamento. Sarebbe fondamentale assicurare la possibilità, soprattutto per i territori che scontano un ritardo strutturale, la possibilità di utilizzare le risorse dell’Fsc in maniera integrata all’interno dei programmi regionali della programmazione comunitaria '21-'27. In Calabria ho un bilancio dove ho soltanto il 10% delle risorse libere e se considerate che gran parte sono impegnate anche per la spesa del personale ho grandi difficoltà a cofinanziare». Occhiuto si è detto preoccupato «che proprio il deficit di capacità amministrativa possa costituire un problema nella spesa delle risorse. Vorrei ci fosse un supplemento di approfondimento da parte del Governo. Ci sono tante strutture che potrebbero svolgere una funzione a supporto delle amministrazioni periferiche e che potrebbero aiutare queste amministrazioni soprattutto nella fase di implementazione dei progetti. Nella mia regione ho tantissimi comuni che sono le condizioni di predissesto o di dissesto e ci sono uffici tecnici non sono nella condizione di cogliere le sfide con i tempi che sono previsti nel Pnrr. Allora l’idea di rafforzare la capacità estrattiva soprattutto per quanto attiene alla progettazione, è vero che poi sono le regioni spesso che svolgono funzioni di aggregazione, se però non c'è questa capacità nelle amministrazioni subregionale diventa difficile spendere nei tempi queste risorse».

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