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Piano di riequilibrio a Vibo: “Abbiamo solo messo in ordine i conti”

Alla magistratura si contesta il fatto di non avere tenuto conto delle controdeduzioni presentate. Respinte le accuse: “Nessun debito di 19 milioni e l’uso dei fondi vincolati ha prodotto un risparmio”

L’assessore Nardo, il vicesindaco Primerano, il sindaco Limardo, il dirigente Scuglia e la funzionaria Santoro

Ci sono numeri ma soprattutto ci sono tante ragioni. Perché la Corte dei conti ha fatto le sue valutazioni, qualche altro ha parlato «in maniera impropria» e c’è chi ha scritto «sbagliando». Insomma, a ciascuno il suo e a palazzo “Luigi Razza” le voci si sono alzate per fare il punto sulla bocciatura del Piano di riequilibrio e spiegare le motivazioni alla base della decisione di impugnare la deliberazione della magistratura contabile - Sezione di controllo della Calabria, facendo ricorso alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti di Roma. Perché la convinzione è una: la magistratura non ha tenuto conto delle controdeduzioni degli amministratori così come dei due anni di pandemia che hanno inciso sulla capacità di riscossione. Si va avanti, dunque, e per questo ieri il sindaco ha voluto accanto oltre all’assessore al Bilancio, anche il vice sindaco Primerano, l’assessore Russo, i dirigenti Teti e Scuglia, la funzionaria Santoro e i capigruppo di maggioranza.

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