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Radioterapia oncologica di Catanzaro, Tac a regime. Ora lo smaltimento della lista d’attesa

Il complicato guasto aveva richiesto l’invio di una componente dal Giappone

Il presidio ospedaliero Ciaccio di Catanzaro

Il pezzo di ricambio mancante è infine arrivato dal Giappone nei giorni scorsi e dalla serata di giovedì è tornata a funzionare la Tac della Radioterapia oncologica del presidio “Ciaccio” dell’Azienda ospedaliera cittadina. All’apparecchiatura e ai medici e tecnici che la utilizzano spetterà ora l’attività di recupero del lavoro arretrato, considerato che il guasto occorso al macchinario utilizzato per la centratura dei tumori aveva impedito di sottoporre all’accertamento diagnostica una sessantina di pazienti. Un elenco in parte sfoltito dalla messa in funzione di una Tac aggiuntiva e adattata alla bisogna, che ovviamente non avrebbe potuto garantire un’attività performante e lunga come quella “titolare”. Per il reparto guidato dal direttore Elvira Mazzei non sono stati giorni semplici, alle prese con le richieste che arrivavano da parte dei pazienti preoccupati e, allo stesso tempo, alle prese con la delicata attività quotidiana; peraltro, le terapie già avviate non hanno subìto alcuna interruzione ma, soprattutto, come evidenziato su queste colonne dal commissario straordinario dell’Azienda Francesco Procopio, anche i pazienti che hanno subìto lo slittamento dell’esame non risentiranno di problemi particolari nell’avvio delle terapie considerato che una volta fatto l’accertamento si viene inseriti in liste che hanno una tempistica di attesa pari a circa tre mesi; ovviamente non è così per i casi urgenti, che vengono subito sottoposti ai trattamenti terapici.

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