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Crotone, il futuro è nero per l’Abramo Customer Care

I commissari ai sindacati: l’azienda ha revocato il piano concordatario. Il fallimento è più vicino

L'Abramo Customer Care di Crotone

L’Abramo Customer Care va verso il fallimento. Ormai il percorso è tracciato. A lanciare l’allarme sono state le sigle sindacali, che dopo giorni di silenzio da parte della holding hanno scritto ai commissari incaricati dal Tribunale di Roma di occuparsi della procedura concordataria. Ma la sorpresa è arrivata proprio dalla risposta, messa nero su bianco, che i commissari hanno inviato alla Fistel Cisl Calabria: Abramo ha revocato il piano concordatario lo scorso mese di novembre. Dunque è saltata l’udienza prevista per domani a Roma con i creditori e nel frattempo è stata fissata per il 12 gennaio l’udienza camerale tra l'azienda Abramo, i Commissari giudiziali ed il pubblico ministero incaricato sulla definizione della procedura in atto. Procedura che a questo punto può essere solo quella fallimentare. La preoccupazione più grande adesso riguarda il futuro dei lavoratori, diventati ormai circa tremila, in totale, dopo le perdite delle ultime commesse che hanno fatto traghettare centinaia di dipendenti verso System House e altre aziende concorrenti. Nel solo sito di Crotone, il più grande della Calabria, sono stati circa 400 lavoratori trasferiti lo scorso primo di dicembre. In forza all’Abramo rimangono i lavoratori impiegati sulla commessa di Tim, che pure fa gola ad Agostino Silipo, amministratore unico dell’azienda reggina che, dopo Reggio Calabria, sta puntando lo sguardo proprio nella città di Pitagora.

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