Arriva la pronuncia definitiva della Cassazione sulla confisca di beni mobili e immobili del valore di mezzo milione di euro a carico di Francesco Frontera, il 46enne imprenditore edile originario di Cutro ma residente a Lonigo (Vicenza), ritenuto contiguo alla costola emiliana della cosca cutrese dei Grande Aracri. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’accusato, detto “Provolone”, e da sua moglie Aleksandra Dobricanovic (38 anni), che chiedevano l’annullamento del decreto col quale, il 15 gennaio scorso, la Corte d’Appello di Bologna aveva confermato i sigilli disposti a dicembre 2019 dalla Dda felsinea sul patrimonio dei due coniugi. Allo stesso modo, gli ermellini hanno anche ribadito nei confronti del 46enne, attualmente detenuto, la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.
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