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Vibo, distrutto l'Albero della legalità. La diocesi di Mileto donerà il nuovo

Il primo cittadino invita tutti a far nascere la nuova... creatura e proteggerla dai malintenzionati

Un colpo al cuore. Con grande sofferenza, attraverso i suoi canali social, il sindaco di Vibo, Maria Limardo, comunica ciò che è avvenuto in città. «Siamo stati informati che è stato tagliato l’Albero della Legalità, piantato all’interno della scuola con i ragazzi della Don Bosco animati dalla dirigente Cacciatore in occasione della “Giornata Nazionale dell’Albero”. Esprimo la mia più ferma condanna per questo atto di vandalismo al quale contrapponiamo maggiore impegno nella lotta per la legalità e per i diritti. La Città di Vibo Valentia non si arrende, continueremo, insieme a voi, nel nostro impegno per la lotta alle mafie e troveremo modi e forme per ricordare Falcone e Borsellino e il loro impegno per la legalità. Un nuovo albero sarà piantato un nuovo vessillo di legalità sarà issato insieme con i canti gioiosi dei bambini e dei ragazzi. Vi aspettiamo, tutti, di nuovo a piantare e a proteggere un altro albero a baluardo del nostro desiderio di vita, di democrazia e di libertà!».
Il post del sindaco sul taglio dell’Albero della legalità, piantumato - alla presenza delle massime autorità istituzionali tra cui il prefetto Lulli, il procuratore Falvo e il colonnello Capece - all’interno della scuola don Bosco, ha suscitato un moto di ribellione nella comunità vibonese. Il mondo dell’associazionismo con a capo Libera, il mondo dell’imprenditoria, le organizzazioni sociali e tanti, anzi tantissimi cittadini si sono associati alla ferma condanna del sindaco Maria Limardo per questo odioso atto di vandalismo. Un vero e proprio moto di ribellione si è da subito scatenato, rinnovando in ogni coscienza l’impegno nella lotta per la legalità e per i diritti.
Ed allora il Comune di Vibo Valentia intende raccogliere questo sussulto di legalità proveniente dalla comunità vibonese per organizzare, in collaborazione con tutte le associazione e agli e alle donne di buona volontà, una manifestazione per testimoniare l’impegno per la lotta alle mafie e per ricordare Falcone e Borsellino e il loro sacrificio per la legalità piantando un nuovo albero, tanti nuovi alberi, ovunque ci sia il rischio di infiltrazioni mafiose.

Il prefetto Lulli: "L'albero va ripiantato"

In relazione all’episodio avvenuto la scorsa notte consistito nel taglio, ad opera di ignoti, dell’albero della legalità di recente messo a dimora presso la scuola “Don Bosco” di Vibo Valentia, il Prefetto Roberta Lulli, a seguito dell’esame dell’episodio nella sede della Riunione di coordinamento delle Forze di Polizia tenutasi stamane presso la Prefettura di Vibo Valentia, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “L’albero della legalità piantumato il 23 novembre scorso nel cortile della Scuola “Don Bosco” nella Città di Vibo Valentia è stato un atto simbolico che ha coinvolto quelle Istituzioni e quelle parte della società civile che, nel territorio vibonese, hanno fatto della lotta alla criminalità un imperativo categorico e una priorità. Il suo sradicamento è, con ogni evidenza, un atto uguale e contrario. Per questo quell’albero va ripiantato e per questo il significato che esso sottende deve essere, a maggior ragione, diventare un impegno concreto che si rinnova ogni giorno”.

La diocesi di Mileto-Tropea-Nicotera donerà il nuovo albero

Sarà la Diocesi di Mileto-Tropea-Nicotera a donare il nuovo albero da piantare alla scuola «Don Bosco» di Vibo Valentia come simbolo di lotta all’illegalità. L’altro alberello era stato tagliato nei giorni scorsi da ignoti vandali, ma la scoperta è avvenuta solo lunedì. Lo ha annunciato il vescovo della diocesi, mons. Attilio Nostro durante l’omelia pronunciata nel corso della messa celebrata nella chiesa «Gesù Salvatore» di Vena di Ionadi, alla presenza del prefetto Roberta Lulli, del procuratore Camillo Falvo, del sindaco Maria Limardo, del deputato del Pd Antonio Viscomi, della sottosegretaria per il Sud Dalila Nesci e della dirigente scolastica Mimma Cacciatore. Il presule, nel corso della sua omelia, ha condannato con durezza il «vile gesto che ha colpito un simbolo importante e con esso tutta la comunità». L'albero, simbolo della legalità, era stato messo a dimora all’interno del cortile della scuola Don Bosco in occasione della recente Giornata nazionale dell’albero.

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