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Il Comune di Vibo presenta il “conto” a Sorical

L’emergenza idrica sta pian pian rientrando e la Giunta ora pensa ad avviare un’azione di risarcimento danni

Torna a scorrere pian piano dai rubinetti l’acqua. Non dappertutto, non con la stessa pressione. Ma parte della città sta tornando verso la normalità. Dopo quasi una settimana, infatti, come aveva anche annunciato il sindaco i serbatoi si stanno riempendo. Però, il giorno dopo si fanno i conti. Li fanno i cittadini che hanno dovuto pagare i privati per rifornire le cisterne, con spese per condominio che sono arrivate fino a 500 euro, e li fa il Comune. Perché quel che è successo non era prevedibile, certamente. Però, un problema esiste. Esiste alla condotta, alla rete e, soprattutto, esiste nel momento in cui l’unica alternativa che è stata offerta ai cittadini è stata quella di riempirsi le taniche alle autobotti della Protezione civile. Un’alternativa che sarebbe potuta andare bene per uno-due giorni, non sei. In tal senso, molti cittadini si domandano perché si paga un servizio e soprattutto si chiedono perché la Sorical non abbia previsto un «servizio sostitutivo di emergenza», come l’Arera (Autorità di regolazione per energia e ambiente) indica. In tal senso, citando l’atlante del consumatore, Luciano Gagliardi che da anni porta avanti battaglie per l’acqua alla guida di un Comitato, sottolinea che «il tempo massimo per l'attivazione del servizio sostitutivo di emergenza in caso di sospensione del servizio idropotabile è di 48 ore, intercorrente tra il momento in cui si verifica una singola interruzione – sia essa programmata o non programmata – e il momento in cui viene attivato il servizio sostitutivo di emergenza, per ciascun utente finale interessato». Una domanda, una delle tante, rivolte a Sorical con la richiesta al Comune «di attivare rifornimenti alternativi all’Alaco». E interrogativi – seppur diversi – si sono posti anche gli amministratori. E proprio il sindaco Maria Limardo, ieri, ha riunito la Giunta, decidendo «di affidare incarico agli uffici al fine di: valutare l’avvio di un’azione di risarcimento danni nei confronti di Sorical; diffidare Sorical ad effettuare un puntuale controllo lungo la rete di adduzione per evitare il ripetersi dei gravissimi disagi che abbiamo subito».

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