La bocciatura del Piano di riequilibrio che condannerebbe al secondo dissesto consecutivo il Comune di Vibo è un dato quasi acquisito. Il ricorso alle Sezioni riunite della Corte dei conti, presentato dall’amministrazione, che si è affidata all’avvocato Aristide Police, docente universitario della Luiss “Guido Carli” di Roma, difficilmente cambierà lo stato delle cose. Lo scenario che si va prefigurando, è a dir poco complesso. Qualora il secondo dissesto venisse confermato, il futuro dell’Ente sarebbe compromesso. Per una questione tecnica che rischia di divenire politico-amministrativa.
Nell’eventuale bilancio stabilmente riequilibrato, infatti, l’esecutivo tempo addietro aveva chiarito di voler inserire anche il maxi-debito della Trasversale mai realizzata, ragione prioritaria del primo dissesto finanziario, dichiarato dall’allora Consiglio comunale e dall’amministrazione guidata da Nicola D’Agostino, il 21 giugno 2013. Si tratta di 12 milioni di euro che non farebbero quadrare i conti, con conseguenze devastanti per il futuro della consiliatura. Infatti, in una tale eventualità, il bilancio stabilmente riequilibrato non verrebbe approvato e si spalancherebbero per l’ente le porte del commissariamento. Le strade per evitare tale onta sono sostanzialmente due.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia