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Covid, 381 nuovi positivi nel Vibonese. Caos all'hub vaccini: è caccia al Pfizer

Si riscontrano problemi al PalaValentia, hub riservato agli allergici, dove però, puntualmente, si presentano soggetti senza patologie al fine di ottenere la somministrazione del siero Pfizer

Il coronavirus continua a seminare morte nel Vibonese, territorio che ieri ha pianto la sua 130esima vittima dall’inizio pandemia. A perdere la vita un uomo di Vibo Marina, da giorni ricoverato in ospedale. E se le vittime nelle ultime settimane sono state numerose anche il contagio continua a non dare tregua: ieri sono stati registrati altri 381 positivi in provincia, che portano il totale dei casi attivi “ufficiali” a 8009.

Oltre a Vibo, dove i contagiati sono centinaia e le ordinanze di quarantena si moltiplicano, vi sono altri centri in cui l’infezione si sta allargando. A Francica, pur non essendovi dati ufficiali, si temono numeri molto alti. Per tale motivo il sindaco, Michele Mesiano, ha emanato una nuova ordinanza restrittiva, che sarà in vigore fino al 31 gennaio.

Il provvedimento prevede la chiusura delle sale giochi, la sospensione delle attività dei centri di aggregazione, il divieto di cerimonie e ricorrenze; l’ingresso in chiesa per un max di 60 persone. Le scuole, comunque, sono state riaperte.

Aumentano i casi a Serra San Bruno, che conta 112 positivi: le scuole sono chiuse. Il primo cittadino, Alfredo Barillari, ha invitato la popolazione a utilizzare i canali ufficiali di certificazione del tampone (Asp, farmacie, laboratori privati), evitando di ricorrere ai test fai da te. Numeri in crescita ad Arena, dove adesso i positivi sono 24; le scuole sono state riaperte ieri perché, come affermato dal sindaco, Antonino Schinella: «La diffusione del contagio tra la popolazione scolastica sembra essere limitata».

Sul fronte dei vaccini, si riscontrano problemi al PalaValentia, hub riservato agli allergici, dove però, puntualmente, si presentano soggetti senza patologie al fine di ottenere la somministrazione del siero Pfizer (spesso introvabile negli hub ordinari). Anche ieri la situazione è degenerata, con soggetti sani che pretendevano di essere vaccinati presso la sede protetta senza essere in possesso della necessaria certificazione.

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