Zero loculi comunali nei cimiteri di Vibo Valentia, Piscopio, Vena Superiore, Vena Inferiore, Triparni e Bivona. A conti fatti ne resterebbero soltanto 3 a Longobardi. In caso di necessità estrema si rischierebbe di sorteggiarli. Infatti, se nella stessa giornata ci dovessero essere più morti, occorrerebbe metterli all’incanto.
Questa sarebbe la mappa aggiornata del numero di tombe, cappelle ed edicole funerarie nei cimiteri del Capoluogo e delle frazioni. Di fronte a questa carenza di “dimore eterne” è vietato “severamente” morire. Purtroppo se malauguratamente si dovesse passare a migliore vita in questo tempo segnato dalla pandemia si rischierebbe di non trovare neanche un “buco” per “riposare in pace”. ù
Anche la “pace eterna”, per coloro che risiedono in città o nelle frazioni, diventerebbe una conquista. A molte famiglie è capitato di chiedere ospitalità nelle cappelle degli amici per seppellire i loro congiunti volati in cielo. In alcuni casi le bare sono rimaste nella camera mortuaria per diversi giorni.
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