Dopo circa sette anni era ritornata, sempre da commissario, alla guida dell’Asp dove è rimasta – come era accaduto la prima volta – un anno esatto. Dodici mesi trascorsi a riprendere le fila di un lavoro iniziato tempo prima alla luce anche delle iniziative avviate da chi a lei era subentrato. Un viatico che per la sanità vibonese significa mettersi in pista per una corsa ad ostacoli lastricato di difficoltà e problematiche ataviche acuite dall’emergenza sanitaria in atto.
Ieri Maria Bernardi, con le valigie già pronte (lunedì inizierà il suo incarico al settore ospedaliero e di urgenza ed emergenza della Calabria) – che ha saputo del nuovo ruolo assegnatole con carattere d’urgenza, soltanto tre giorni fa – ha salutato tutti nella sede dell’Asp facendo una sorta di bilancio dell’attività svolta nell’arco degli ultimi dodici mesi. Indubbiamente la pandemia e le misure per contrastarla e prevenirla hanno assorbito buona parte del lavoro che però «non è stato soltanto, anche se quanto fatto è molto, vaccini e tamponi», precisa Bernardi. «Una serie di operazioni, infatti, hanno riguardato sia il settore amministrativo, sia quello tecnico», aggiunge facendo riferimento all’assunzione di 70 infermieri ai quali se ne aggiungeranno altri 22 nell’anno in corso e a quella di medici con contratto libero-professionale, ma soprattutto ai carotaggi effettuati nei vari ospedali esistenti sul territorio provinciale. «Hanno dato tutti esito soddisfacente, per cui ciò significa – spiega il commissario dell’Asp – che presto nei vari presidi inizieranno i lavori per la ristrutturazione».
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