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Catanzaro, assunti per fare fronte alla pandemia: precari ormai necessari agli ospedali

Medici, infermieri e oss a tempo determinato lavorano anche nei reparti ordinari

Assunti con contratti Covid per lavorare in reparti che nulla hanno a che vedere con la pandemia. L’ultima deroga non scritta alle norme messe in campo per fronteggiare l’emergenza sanitaria ancora in corso è emersa ieri. A svelarla senza mezzi termini l’Unione sindacale di base che, nonostante il vento fortissimo, ha inscenato una protesta alla Cittadella regionale per accendere i riflettori sul dramma del precariato che riguarda medici, infermieri e operatori socio-sanitari. La contestazione Usb è andata in scena anche nelle altre regioni italiane, ma in Calabria l’instabilità regna sovrana acuita proprio dal coronavirus. I toni sono dunque stati duri e netti esacerbati pure da un’emergenza che qui sembra aver dato il colpo di grazia a un fenomeno acclarato oggi da ben 1.800 persone che vivono con l’ansia della fine dello stato di emergenza. Loro vivono così da mesi, appesi come sono a un provvedimento che dopo due anni sta stretto a molti, ma che per loro è un’àncora di salvezza alla quale aggrapparsi per non perdere lo stipendio. Eppure, non è l’ennesima proroga che vogliono e ieri la delegazione Usb scesa in piazza armata di megafono e striscioni l’ha detto senza mezzi termini e urlando una voglia di stabilità che vira verso ben altre forme contrattuali e poggia sulla certezza che dei precari della sanità gli ospedali hanno bisogno al di là del Covid.

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