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'Ndrangheta, chiusa l'inchiesta Alibante: indagati anche Bagalà e Giunti I NOMI

Contestualmente i carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo che ha riguardato due società operanti nel settore turistico, con il relativo patrimonio aziendale, una residenza privata e un ulteriore complesso residenziale, situati tra il comune di Falerna e quello di Nocera Terinese

Procura di Catanzaro

La Dda di Catanzaro ha chiuso l'inchiesta Alibante che ruota attorno alla presunta cosca di 'ndrangheta Bagalà. Tra i 31 destinatari dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari anche l'avvocata di Aosta, Maria Rita Bagalà e Andrea Gino Giunti, suo marito e collega.

Sono indagati, insieme ad altre 14 persone, per associazione di tipo mafioso. Per un'altra ipotesi di reato Maria Rita Bagalà è indagata per concorso in trasferimento fraudolento di valori e associazione mafiosa insieme ad altre sei persone e per concorso in indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato insieme al padre, Carmelo Bagalà, presunto boss della cosca.

A fine gennaio l'avvocata aostana è finita in carcere, dopo essere stata posta ai domiciliari dal maggio 2021, dopo che la Corte di cassazione aveva respinto il suo ricorso contro la pronuncia del Riesame di Catanzaro che aveva accolto la richiesta di custodia cautelare della procura distrettuale antimafia.

Contestualmente alla notifica di 31 avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei soggetti attualmente indagati nel procedimento, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme, in collaborazione con i comandi Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nell’ambito delle attività investigative della “Operazione Alibante”, condotta dall’Arma lametina con il coordinamento della Procura Distrettuale di Catanzaro. Nell’ambito del medesimo procedimento penale era già stata emessa, in passato, un’ordinanza di misura cautelare personale (eseguita il 3 maggio 2021) nei confronti di diversi indagati anche per le ipotesi di reato di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta. Il sequestro ha riguardato due società operanti nel settore turistico, con il relativo patrimonio aziendale, una residenza privata e un ulteriore complesso residenziale, situati tra il comune di Falerna e quello di Nocera Terinese.

I nomi degli indagati

L’indagine è stata quindi chiusa per Carmelo Bagalà; Ferdinando Aragona; Francesca Aragona; Maria Bagalà; Rita Bagalà; Emilio Barletta; Peppino Calidonna; Francesco Cardamone; Renzo Cardamone; Antonio Cario; Alfredo Carnevale; Giovanni Costanzo; Vincenzo Dattilo; Francesco Antonio De Biase; Luigi Ferlaino; Alessandro Gallo; Mario Gallo; Raffaele Gallo; Antonio Gedeone; Umberto Gedeone; Andrea Gino Giunti; Roberto Isabella; Giovanni Eugenio Macchione; Vittorio Macchione; Antonio Rosario Mastroianni; Vittorio Palermo; Eros Pascuzzo; Benito Provenzano; Alessandro Rubino; Antonio Pietro Stranges; Maria Rosario Virardi.

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