Si aggiunge un altro tassello nell’inchiesta sul medico no vax Roberto Petrella arrestato con l’accusa di omicidio colposo grazie alle indagini della Digos di Catanzaro. La Procura di Teramo ha infatti dato l’autorizzazione a procedere alla esumazione del cadavere del paziente napoletano di Petrella deceduto l’8 dicembre scorso. Gli inquirenti catanzaresi grazie ad alcune interecettazioni hanno ricostruito che Petrella, benché fosse ginecologo, di fatto dall’ottobre 2020 era diventato il medico curante dell’uomo originario di Napoli e residente nel Casertano, affetto da numerose e gravi patologie (cardiopatia con acuzie di infarto nel 2007, ipertensione, ipercolerestolemia, diabete, problemi di prostata). Malattie curate, secondo l’accusa, con farmaci non adeguati e ricorrendo anche alla micoterapia, un rimedio di origine tradizionale cinese che non trova fondamenti scientifici. Quando l’uomo, il 6 dicembre scorso, si è aggravato una prima volta, oltre a dire alla moglie di non farlo ricoverare e senza neanche averlo visto, gli aveva prescritto una cura ritenuta dal consulente della Procura «totalmente avulsa da qualsiasi pratica di scienza medica». Ed analoga risposta l’uomo avrebbe fornito alla donna anche l’8 dicembre. Ma poche ore dopo, nonostante l’intervento dei medici del 118 finalmente chiamati, l’uomo morì. E proprio un intervento anticipato dei sanitari, a giudizio del consulente, avrebbe potuto certamente differire in maniera significativa il verificarsi del decesso. A Petrella la coppia si era rivolta dopo avere visto la pagina Facebook del medico utilizzata per diffondere, con ampio seguito, proclami definiti «antiscientifici» dagli inquirenti sull’esistenza del Covid e l’efficacia dei vaccini, proponendo cure alternative. Ora con l’autopsia disposta dal pm di Teramo gli inquirenti puntano a fare chiarezza sulle reali cause del decesso del paziente di Petrella. L’esame dovrebbe essere svolto giovedì prossimo.
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