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Basta violenze! A Vibo la scuola reagisce

Due gli studenti del Liceo classico vittime di comportamenti violenti da parte di coetanei di altri istituti

La scuola reagisce. Davanti all’ennesimo pestaggio di uno studente a opera di altri coetanei e di atteggiamenti violenti su un altro ragazzo, non infila la testa nella sabbia il dirigente del Liceo classico “Morelli”, Raffaele Suppa. Anzi, sebbene le aggressioni siano avvenute all’esterno del perimetro dell’istituto, ritiene che i fatti siano di una gravità tale da richiedere l’attenzione da parte di tutti: scuola, famiglie, istituzioni. Venuto a conoscenza, da parte dei rispettivi genitori, non di una ma di due aggressioni ai danni di ragazzi del Classico (la prima segnalatagli sabato mattina, la seconda lunedì mattina) – «da parte di ragazzi che frequentano altri istituti» – il dirigente scolastico del “Morelli” non ha perso tempo. Innanzitutto ha esortato i genitori di entrambi gli studenti a sporgere denuncia, poi ha sollecitato l’intervento di istituzioni e forze dell’ordine affinché si contrastino tutte le forme di violenza.
«Davanti a episodi gravi come quelli accaduti e non mi riferisco soltanto alla violenza esercitata sui due ragazzi del Classico – evidenzia Suppa – la scuola non può voltarsi dall’altra parte ed è irrilevante il fatto che siano accaduti all’esterno degli edifici scolastici o in prossimità delle fermate dei bus. Sono comportamenti – aggiunge – che segnalano un profondo disagio e che richiedono immediata attenzione anche e soprattutto da parte dei docenti». Al tempo stesso per il dirigente scolastico del Liceo classico la sola azione educativa delle scuole non basta per prevenire i fenomeni di bullismo e violenza. Ritiene infatti sia «necessario attivare ogni intervento di presidio e controllo del territorio insieme alle forze dell’ordine. È indispensabile arginare i comportamenti del branco – ribadisce Raffaele Suppa – e tutelare tutti i ragazzi pendolari che devono utilizzare i mezzi di trasporto pubblico senza timore di essere aggrediti. È necessario recuperare i valori della solidarietà e del dialogo affinché i ragazzi possano esercitare liberamente i propri diritti».

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