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Campo rom di Scordovillo a Lamezia, lo sgombero diviso in sei fasi

Il sodalizio che si occuperà dello smantellamento ha incontro gli operatori della Caritas

Bidonville di Scordovillo, come superare il campo con un piano mirato e programmato. Carlo Stasolla e Agnese Vannozzi, rispettivamente presidente e coordinatrice dell’associazione “21 luglio onlus” di Roma, ieri mattina hanno illustrato la loro proposta, elaborata per poter finalmente sgomberare Scordovillo e dare dignità e speranza alla popolazione rom che attualmente vi abita. I due esponenti dell’associazione già martedì mattina avevano visitato la baraccopoli intrattenendosi con i cittadini rom; nel pomeriggio avevano poi incontrato il sindaco Paolo Mascaro e alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale nel salone municipale. Un incontro aperto anche ai referenti delle associazioni impegnate nel sociale e che da sempre si occupano dell’annosa questione rom. Ieri mattina, il momento di confronto è proseguito nel salone del seminario vescovile alla presenza del vescovo diocesano, mons. Giuseppe Schillaci, degli operatori Caritas e ancora una volta dei rappresentanti del mondo dell’associazionismo. Il piano stilato da “21 luglio onlus” si ispira ad altri interventi similari che il sodalizio romano ha già effettuato o proposto per altri campi rom sgomberati in diverse altre località italiane. Nello specifico, il piano per superare la favela di Scordovillo si divide in sei fasi. Si tratta di un modello partecipativo che vede il pieno coinvolgimento della comunità locale in tutte le sue espressioni.

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