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Scorie industriali da rimuovere a Crotone, la partita non è ancora chiusa

Il Consiglio di Stato ha chiesto al Ministero di produrre gli atti chiesti da Eni Rewind

Le discariche a mare di Crotone

Il Consiglio di Stato tiene aperta la “partita” sul ricorso straordinario presentato da Eni Rewind (società del Gruppo Eni) al Presidente della Repubblica contro un verbale della conferenza dei servizi del 2019. L’obiettivo di Eni come è noto è superare il decreto ministeriale che impone di smaltire lontano dai confini calabresi le scorie industriali presenti nelle due discariche fronte mare da bonificare, ex Pertusola ed ex Fosfotec, ricomprese nel Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara. I giudici, hanno infatti disposto la prosecuzione dell’attività istruttoria, affinché il Ministero della Transizione ecologica fornisca alla partecipata del “Cane a sei zampe” una serie di atti richiesti dalla stessa ricorrente, per farli valere nel contenzioso in corso davanti al Capo dello Stato. Entro trenta giorni, il dicastero guidato dal ministro Roberto Cingolani sarà chiamato a «sollecitare la Regione e la Provincia di Crotone – scrive il collegio del CdS presieduto da Paolo Troiano - a produrre proprie memorie». Dopodiché, il ministero dovrà «predisporre» una «relazione integrativa relativa alle eventuali memorie regionali e provinciali», per poi «trasmettere la relazione principale e l’eventuale relazione integrativa alla ricorrente», così come «ogni altro documento relativo al ricorso straordinario non prodotto dalla ricorrente medesima, con assegnazione di un termine di trenta giorni per l’invio di eventuali controdeduzioni». La multinazionale, aveva impugnato il verbale della riunione della conferenza di servizi decisoria del 24 ottobre 2019, nella parte in cui, in sede di approvazione del Piano operativo di bonifica fase 2, venne imposto ad Eni Rewind di trasferire i «rifiuti derivanti dall'attività di bonifica al di fuori del territorio regionale».

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