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Abramo Customer Care di Crotone, programmati sit in e scioperi

E' stato richiesto di proseguire con il tavolo di crisi al Mise perché è stato previsto il pagamento dello stipendio solo degli ultimi giorni di gennaio

L'Abramo Customer Care di Crotone

La segreteria regionale della Slc Cgil, unitamente alle segreterie di Fistel Cisl e Uilcom Uil , a sostegno dello stato di agitazione già proclamato ha calendarizzato un pacchetto di iniziative di protesta per i lavoratori dell’Abramo Customer Care. “Quando il 27 gennaio è stata depositata la sentenza di insolvenza presso il Tribunale di Roma, con contestuale nomina dei Commissari Giudiziali, - si legge in una nota unitaria dei sindacati - eravamo convinti che si fossero finalmente poste le basi per mettere in sicurezza gli ultimi lavoratori rimasti nella Abramo Customer Care e che non avrebbero più cantato le sirene dell’imprenditore fallito, che avevano abbindolato i lavoratori per 14 mesi con false illusioni di salvezza, motivate da inverosimili progetti di rilancio e da manifestazioni di interesse fantasma. Un convincimento che si era ulteriormente rafforzato quando il 4 febbraio scorso come organizzazioni sindacali abbiamo incontrato i Commissari in videoconferenza, i quali avevano garantito, consci delle difficoltà economiche dei lavoratori, che entro la metà del mese di febbraio avrebbero saldato le competenze dal 27 al 31 gennaio e avrebbero anticipato la mensilità di febbraio. Purtroppo, ad oggi dobbiamo ricrederci perché, nonostante i solleciti degli ultimi giorni, la proclamazione dello stato di agitazione e la richiesta di incontro ai commissari da parte delle Segreterie Nazionali, questo non è avvenuto e i lavoratori della Abramo CC sono ormai arrivati ad un punto di rottura: stremati mentalmente da una perenne incertezza sul futuro, moralmente privati della loro dignità ed economicamente ridotti sul lastrico”. “Mai - si legge ancora nella nota- avremmo pensato di passare dalla supponenza di un imprenditore privato alla completa insensibilità delle istituzioni dello stato, e questo nonostante si ha certezza che le attuali finanze aziendali consentirebbero i pagamenti promessi”. Per questi motivi Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil a sostegno dello stato di agitazione hanno calendarizzato un pacchetto di iniziative di protesta così articolato:

* Lunedì’ 21 febbario - 4 ore di assemblea permanente

* Martedì 22 febbraio - Sit in presso il Tribunale fallimentare di Roma

* Giovedì 24 febbraio - Sciopero intero turno di lavoro con sit in presso le prefetture di Catanzaro, Cosenza e Crotone

“Spiegheremo in assemblea – conclude la nota - i possibili sviluppi dell’Amministrazione Straordinaria, chiederemo al Tribunale di Roma di accelerare l’iter per lo sblocco dei pagamenti, ed infine chiederemo ai Prefetti, quali organi di Governo sul territorio, di sollecitare il Ministero dello Sviluppo Economico ad attivarsi per quanto di sua competenza, a difesa del perimetro occupazionale. Le iniziative di lotta continueranno, fino a quando non si avranno risposte risolutive sulle nostre rivendicazioni”.

L'appello dei deputati calabresi

I deputati Barbuto, Orrico, Parentela, Stumpo e Torromino comunicano di avere richiesto, nei giorni scorsi, la prosecuzione del tavolo di crisi al Mise per la vicenda della Abramo Customer Care. Richiesta reiterata oggi con urgenza dopo avere appreso che i Commissari pagheranno esclusivamente lo stipendio afferente agli ultimi giorni del mese di gennaio.

“Ritengo doveroso – dichiara la deputata Barbuto – riferire che il Mise aveva già risposto alla nostra richiesta assicurando la prosecuzione del tavolo dopo il deposito della relazione dei commissari e l’avvio della procedura di amministrazione straordinaria. Tuttavia, dopo questa notizia, abbiamo ritenuto di dover richiedere al Ministero una accelerazione. E non solo. Abbiamo anche scritto ad alcuni dei principali committenti di Abramo, come Enel e Poste Italiane, chiedendo loro che provvedano celermente al pagamento dei crediti maturati dalla Abramo per il lavoro svolto nel loro interesse, anche in considerazione dell’avvenuto rilascio del Durc. Appello che reiteriamo pubblicamente sottolineando che i pagamenti in questione costituirebbero una iniezione di liquidità che consentirebbe una regolarità nei pagamenti degli stipendi”.

"E’ infatti impensabile - conclude la deputata - che chi lavora, ha famiglia e degli impegni quotidiani, possa continuare a vivere in questa altalenante incertezza del futuro soprattutto in un momento di crisi economica e di rincaro dei prezzi quale quello che stiamo vivendo. Noi, come parlamentari calabresi, siamo stati, siamo e saremo sempre al fianco dei dipendenti e non cesseremo di operare per preservare e tutelare il loro posto di lavoro e la loro dignità”.

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