Oggi le statistiche ci dicono che sono oltre 6.000 le persone rom stabilmente presenti in città. Uno “Stato” autonomo e con proprie regole, che si nutre indisturbato di un sistema economico all’interno di una città che sembra paralizzata, sottomessa ma anche rassegnata a questa situazione. Da qui torniamo a parlare dei fenomeni di microcriminalità che ogni giorno vengono segnalati principalmente sui social e che sarebbero presenti nei quartieri simbolo della movida catanzarese, ossia Lido e Giovino, ma anche al Nord che al Sud della città. Stiamo parlando di quartieri come viale Isonzo, Aranceto, Fortuna, considerati come le principali roccaforti della criminalità rom e in cui, una malavita che ha preso tutti i connotati della 'ndrangheta, proprio come testimoniano molte inchieste della magistratura, si è praticamente sottratta anche al controllo dello Stato. Bene, secondo quanto abbiamo saputo, è proprio da questi quartieri che nei giorni di venerdì sera, ma principalmente il sabato si mobilita una spedizione che, come un polipo punitivo dai lunghi tentacoli, arriva dritta proprio nelle zone della movida catanzarese e, in quei luoghi di spaccio, oramai formalizzati ma che a distanza di tempo, cambiano destinazione. In quello che è definito il bronx catanzarese, lo spaccio di droghe pesanti è il miglior affare di business che si consuma sulla pelle di tante persone. E non solo ragazzi. Fatto risaputo anche questo. E allora ci si deve proprio rassegnare?
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