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Catanzaro, ricorso per Pittelli fissato in pochi giorni. Camera penale: disparità tra pm e difese

Gli avvocati scrivono ai presidenti del Tribunale e del Riesame. Murgano e Iacopino: “C’è una distorsione nel sistema”

Giancarlo Pittelli

Una corsia preferenziale per la Procura nel Tribunale del Riesame, è quanto sostiene la Camera penale “Alfredo Cantafora” che denuncia disparità di trattamento tra accusa e difesa registrate nella fissazione degli appelli cautelari al Tribunale di Catanzaro. Un dato che sarebbe emerso nell’ultimo ricorso al Riesame avanzato dalla Dda dopo la scarcerazione dell’avvocato Giancarlo Pittelli imputato nel processo Scott Rinascita. La Camera penale, attraverso il suo presidente Valerio Murgano e il segretario Fracesco Iacopino, ha scritto al presidente del Tribunale della Libertà Filippo Aragona e, per conoscenza, anche al quello del Tribunale ordinario Rodolfo Palermo. «Non entriamo - scrivono gli avvocati riferendosi al ricorso per Pittelli - nella scelta del requirente di opporsi alla decisione del Tribunale di Vibo, avente ad oggetto la sostituzione della custodia cautelare in carcere (già lungamente patita, a più riprese, dall’avvocato, incensurato, settantenne e ammalato) con la misura degli arresti domiciliari, sebbene l’ennesima determinazione di impugnare l’ordinanza del Collegio vibonese, ad opera dell’organo d’accusa, si ponga nel solco di una ipertrofia cautelare che caratterizza il nostro Distretto, difficilmente contestabile. Ciò che ci sorprende e ci allarma, invece, è la tempistica inusuale adottata dal Tribunale nella gestione della relativa vicenda incidentale».

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