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Faida del pane a Mileto, cinque assoluzioni. Ventuno anni a Giuseppe Corigliano

L'omicidio di Angelo Corigliano

Si sbriciola il castello accusatorio messo in piedi dagli investigatori che hanno agito sotto il coordinamento della Dda sulla cosiddetta “faida del pane” che nel 2013 insanguinò l’estate di Mileto con due omicidi. Resta impunito l’agguato che costò la vita ad Angelo Corigliano e viene invece condannato a 21 anni di reclusione il padre Giuseppe Corigliano, ritenuto colpevole per il primo dei due delitti, quello di Giuseppe Mesiano. Nei suoi confronti sono state escluse le aggravanti mafiose mentre il pm aveva chiesto l’ergastolo. Il verdetto è stato emesso dai giudici della la Corte d’Assise di Catanzaro al termine del processo.
Assolti da tutte le accuse, invece, gli altri imputati e, tra questi, Francesco Mesiano, detto “Franco” 46 anni di San Giovanni di Mileto (difeso dall’avvocato Michelangelo Miceli). Assolto pure Vincenzo Corso (difeso dagli avvocati Salvatore Staiano, Gianfranco Giunta e Giuseppe Monteleone), cognato di Franco Mesiano, accusato anche lui di omicidio in concorso e per il quale era stato chiesto il carcere a vita anche nei suoi confronti. Sentenza di assoluzione per Giuseppe Ventrice e Gaetano Elia (il pm aveva invocato 21 anni di reclusione) e per Rocco Iannello (chiesti due anni e mezzo di carcere).

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