C'è una possibilità ancora poco sfruttata per “smaltire” alcune delle imbarcazioni utilizzate per il traffico d’uomini: l'assegnazione ad istituzioni, enti, associazioni o cooperative che le riutilizzino a fini di interesse generale o per finalità sociali. Non tutte le barche che arrivano cariche di migranti sono, infatti, “carrette del mare”; talvolta si tratta di imbarcazioni in ottime condizioni, spesso a vela, che con pochissimi interventi potrebbero essere tranquillamente riutilizzate. L’intensificarsi del numero di sbarchi sulle coste dello Jonio calabrese, oltre alle questioni legate all’accoglienza dei migranti ha posto il “problema” dello smaltimento delle imbarcazioni che li conducono in Calabria, che intasano le banchine dei porti e talvolta si spiaggiano sulla costa. Per affrontarlo è stato di recente costituito un gruppo di lavoro, che opera nel Reggino e nel Crotonese. Su input dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - che è incaricata dello smaltimento delle barche - il team costituito anche dalle rispettive Procure della Repubblica e forze dell'ordine è riuscito a snellire le procedure che portano al dissequestro dei mezzi e alla loro consegna all’Adm, che ora sta procedendo con le gare d’appalto per la demolizione.
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