E’ stato fermato dai carabinieri - con l’accusa di omicidio volontario premeditato e porto abusivo di arma da sparo - Alfonso Diletto, il marito di Vincenzina Ribecco, la sessantenne uccisa ieri sera con un colpo di pistola al petto nella propria casa. La vittima, separata dal marito, viveva nella frazione San Leonardo, poco fuori Cutro, dove invece risiedeva l'uomo. Il fermo é stato eseguito dai carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Crotone - insieme a quelli del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e della Stazione di Cutro (KR) - al termine di rapide e accurate indagini condotte con l'ausilio delle Stazioni Carabinieri di Cadelbosco di Sopra (RE) e Suzzara (MN). Il provvedimento è scattato conclusione dell’interrogatorio al quale l’uomo é stato sottoposto nel corso della notte nella caserma della Compagnia di Crotone.
E’ stata la stessa vittima ad aprire la porta di casa all’ex marito
E’ quanto è emerso dalle prime indagini. Vincenza Ribecco e Diletto avevano concordato un incontro per parlare di alcune questioni legate alla loro separazione, avvenuta circa un anno fa. Nella casa in cui viveva la donna dopo la separazione dal marito non sono stati trovati segni di effrazione, né danni alle finestre. Particolare che aveva portato i carabinieri a dedurre che nell’abitazione non si fosse introdotto alcun estraneo e che ad uccidere Vincenza Ribecco fosse stata una persona che la donna conosceva e che aveva fatto entrare in casa senza prevedere le sue intenzioni. I sospetti dei militari in relazione all’omicidio della donna si sono dunque concentrati così sull'ex marito della vittima, che, secondo quanto è stato accertato successivamente, si è presentato all’incontro con l’ex moglie nascondendo una pistola che è risultata detenuta e portata abusivamente.
Le indagini
I Carabinieri di Cadelbosco di Sopra (RE) e Suzzara (MN) hanno raccolto le testimonianze della sorella e del fratello di Alfonso Diletto, acclarando così la possibilità concreta che lo stesso, nel pomeriggio, a seguito di un diverbio verificatosi con l’ex moglie, potesse essere l’autore de delitto. Circostanza, infine, avvalorata dalle spontanee dichiarazioni rese dal fermato alla Polizia Giudiziaria e, pur non confessando la premeditazione del gesto, ha comunque affermato di essersi recato lo scorso pomeriggio nella dimora dell’ex moglie per dialogare, venendo dalla stessa verbalmente aggredito e, nel tentativo di far ingresso nella sua abitazione, esplodendo accidentalmente un colpo d’arma da fuoco con una pistola, di cui si era successivamente disfatto, gettandola in una zona rurale particolarmente impervia e scoscesa, nella frazione “San Leonardo”, che poi ha contribuito a far rinvenire e recuperare poche ore dopo. Lo stesso, inoltre, aveva indicato quale movente del suo gesto la gelosia dovuta a una possibile relazione della vittima con un altro uomo, non riscontrata nel corso delle indagini.
Al termine delle formalità di rito, l'uomo è stato sottoposto a fermo per “omicidio aggravato dalla premeditazione”, “porto illegale di arma comune da sparo clandestina”, “detenzione illegale di munizionamento” e “ricettazione”, e portato nella Casa Circondariale di Crotone e messo a disposizione della competente autorità giudiziaria, mentre la pistola rinvenuta è stata sequestrata e sarà inviata al Ris di Messina per l’espletamento degli opportuni accertamenti balistici, volti alla comparazione della stessa con un bossolo calibro 7,65 trovato nel corso del sopralluogo, nelle immediate adiacenze dell’ingresso della casa della malcapitata.
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