L’allarme è stato lanciato. Ma è solo l’ultimo. Da decenni, infatti, da quelle mura sempre più crepate l’emergenza è andata oltre le corsie. Emergenze e urgenze che non si sa più fin quando potranno essere garantite. Lo hanno detto i medici. I pochi medici che sono rimasti a presidiare lo Jazzolino. Un malato cronico in fin di vita, dove i reparti negli anni hanno chiuso uno dopo l’altro. Dove garantire servizi è diventato sempre più difficile. Dove le liste di attesa si sono dilatate fino a diventare la negazione del diritto stesso alla salute. Liste di attesa per cui ora potrebbe arrivare qualche buona nuova grazie ai fondi messi a disposizione dal governatore Occhiuto. Si spera sia la volta buona, considerato che già il commissario Longo lo aveva fatto ma dall’Asp pare che nessuno ne abbia mai preso atto. Ma ora è tempo di fare qualcosa. Lo hanno scritto i medici al commissario dell’Asp Giuseppe Giuliano. L’ultimo tempo, l’ultima chiamata.
Hanno fatto il punto sulle criticità, iniziando dalla carenza di anestesisti, senza i quali si paralizzano tutte le altre Unità, fino alla necessità che si nomini un direttore facente funzioni a Radiologia, dove il primario è andato in pensione e dove si stanno facendo anche i conti con il Covid che ha ulteriormente ridotto il personale. Infine, tra le annotazioni la necessità di mettere a norma della sala parto. Non gli unici nodi, però. Perché a quanto pare nel “viaggio” tra i corridoi di una struttura sempre più fatiscente se Atene piange, Sparta non ride. E, infatti, tranne che per Chirurgia dove il personale ancora riesce a tenere il “ritmo”, non c’è reparto che sia in... salute.
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