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Unioni civili a Pizzo, finalmente il regolamento. Il Comune attivò il registro 18 anni fa

Il progetto avviato grazie al coraggio dell’ex assessore Feroleto De Maria

Francesco Feroleto De Maria

Davanti al “wedding-tourism” la triade commissariale ha ritenuto consentire la celebrazione dei matrimoni civili o delle unioni civili non esclusivamente all'interno del Municipio ma anche negli altri spazi di proprietà comunale, aprendo quindi ad ulteriori strutture o aree idonee, appartenenti a soggetti pubblici e privati. Disco verde, dunque, al regolamento che disciplina precise e chiare indicazioni sulle funzioni di Ufficiale di Stato Civile, sul luogo, sull'orario e sulla data di celebrazione, nonché sulle modalità di presentazione della domanda, sulla tariffa, sull'allestimento della sala e sul matrimonio con l'ausilio di un interprete. Una conquista per le unioni civili: negli ultimi 6 anni sono stati celebrati 3 unioni civili, registrate all’anagrafe 3 coppie di fatto e fioccano ulteriori richieste. «Bene ha fatto il Comune – commenta Antonio Reppucci – perché è senz'altro un modello di civiltà, tolleranza e apertura. Non credo che ci siano più pregiudizi, perché sono persone con una propria dignità ed il sesso o l'inclinazione di ciascuno non possono essere motivo di discriminazione». L'istituzione del registro delle unioni è da accreditare all’ex assessore Francesco Feroleto De Maria che l’aveva istituito ben 18 anni fa ma poi annullato dalla giunta successiva; è poi ritornato in auge nel 2016 con la giunta Callipo.

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