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Caminia di Stalettì, nessun’altra nuova demolizione all’orizzonte

Dopo gli avvisi di garanzia per l’occupazione di suolo demaniale la Procura attende la fine dei ricorsi pendenti. Ma gli abitanti delle case non sembrano essere intenzionati a mollare

L’area sgomberata nella baia di Caminia, a Stalettì

All’indomani della citazione in giudizio per l’occupazione di suolo demaniale, a Stalettì si riaccendono i riflettori sulla frazione marina di Caminia. Il clamore sorto attorno a una vicenda complessa, rende difficile comprendere le sfumature di un iter giudiziario che si muove su diversi piani. Nelle ultime ore “i proprietari” delle 71 villette sequestrate su ordine della Procura della Repubblica e per la maggior parte sgomberate senza opposizione da chi ci ha vissuto per anni, hanno ricevuto una citazione diretta in giudizio, prevista per le contravvenzioni e i reati minori.
Nulla a che vedere con il parallelo iter di ricorsi che tengono bloccate le operazioni di demolizione, vincolate all’esito dei procedimenti con cui gli abitanti di Caminia chiedono che vengano riconosciute le loro ragioni. Un argomento questo che ha maggior interesse pubblico per comprendere il destino della baia costiera che si prepara ad affrontare la seconda estate dal sequestro delle abitazioni che sorgono fronte mare.

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