Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La ragazza sbranata dai cani a Satriano, l’indagato fa scena muta dal gip

Il pastore 45enne Pietro Rossomanno è accusato di omicidio colposo

Alcuni cani del branco assassino che ha ucciso a Satriano la giovane soveratese Simona Cavallaro

Il 45enne Pietro Rossomanno, pastore di Satriano indagato per omicidio colposo, introduzione e abbandono di animali in fondo altrui, invasione di terreni e pascolo abusivo, ha fatto scena muta davanti al gip di Catanzaro. Rossomanno, difeso dall’avvocato Vincenzo Cicino, come si ricorderà, è accusato di mancata vigilanza sul branco di maremmani che il 26 agosto dello scorso aggredirono e uccisero la povera Simona Cavallaro, la ventenne soveratese che si trovava nella pineta di Monte Fiorino assieme a un amico.
La tragedia sin da subito indusse un maggiore senso di precauzione da parte di tutti gli amministratori del Basso Ionio catanzarese, decisi a mettere ordine in un settore in cui spesso le regole vengono disattese, con gravi rischi per la pubblica incolumità.
Alla luce dei fatti gravissimi avvenuti la scorsa estate e cristallizzati dalla recente ordinanza del gip, ora il Consiglio comunale di San Sostene si è mosso nella direzione della tutela della comunità istituendo il divieto di pascolo e la sosta del gregge, da via Gentile a mare e nel borgo. Si tratta di zone altamente urbanizzate, dove per motivi di sicurezza, l’amministrazione comunale ha deciso di vietare il pascolo in maniera duratura e persistente; naturalmente le ragioni del divieto sono individuabili sia nella sicurezza che nell’igiene pubblica, in considerazione anche di precedenti segnalazioni di pericolo dovuto alla presenza dei cani che seguono il gregge appunto.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

Caricamento commenti

Commenta la notizia