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Dinami, il comitato civico torna a farsi sentire per dire "NO" alla discarica

L'area dove dovrebbe essere realizzata la discarica a Dinami

In vista della prossima riunione dell’Ato 4, il prossimo 13 aprile, torna in auge il tema della discarica che dovrebbe sorgere sul territorio comunale di Dinami e per la quale nelle settimane scorse sarebbero stati già eseguiti alcuni rilievi da parte di tecnici della regione. Proprio questo ha determinato un nuovo intervento sull’argomento da parte del comitato civico “Pro Dinami”, i cui componenti, rivolgendosi innanzitutto ai membri la giunta regionale, auspicano che «il nuovo Piano rifiuti approvato dalla stessa vada a incentivare la raccolta differenziata, “zero rifiuti”, punti seriamente al rafforzamento dell’economia circolare, con la riconversione dell’ impiantistica di trattamento già esistente, incentivi finalmente l’adozione di sistemi di tariffazione del servizio secondo il principio “paghi per quanto produci”, incoraggi il compostaggio domestico e quello di prossimità». Queste richieste sono avvalorate dal fatto che «l’Europa ci dice di riciclare di più e meglio, ma soprattutto di produrre meno rifiuti e di sprecare meno cibo e materie prime» mentre «i rappresentanti politici del territorio sembra vadano in altra direzione».

In questa prospettiva i membri dell’attivo sodalizio dinamese vedono di buon occhio «l’accentramento del ciclo dei rifiuti in capo alla regione, se questo serve a togliere la rendita di posizione di qualche sindaco, presidente di Ato o di qualche impresa». A proposito di Ato e di discarica il “Pro Dinami”, rammentando che «non è giusto che i cittadini paghino spese salate per trasportare i propri rifiuti nei paesi del nord Europa», si rivolge alla presidente, il sindaco del capoluogo Maria Limardo, e a tutti i sindaci che si riuniranno a Vibo il 13 aprile, rammentando alcuni di quelli che sono ritenuti capisaldi contro la realizzazione dell’impianto nel sito individuato, un’area di circa tre ettari in località “Molinelli - Cesà”, nei pressi dell’A2. In primis l’esito di un sopralluogo da parte di un consulente del Dipartimento ambiente della regione, comunicato agli interessati dalla stessa Ato 4 il 18 aprile 2016, secondo cui «l’ubicazione del sito individuato nel Comune di Dinami non è idoneo ad ospitare l’impiantistica prevista». In secondo luogo, rammentano i membri del comitato: «il sito “C” individuato nel comune di Dinami ricade in area di attenzione Pgra (Piano di Gestione del Rischio Alluvione) adottato dall’autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale con atto 540 del 13/10/2020». Terzo caposaldo contro l’impianto è quello per cui «secondo il Piano di rifiuti della regione, le aree a rischio R3-R4 e/o con pericolo inondazioni P3-P2 non sono idonee a ospitare discariche, in quanto soggette a tutela integrale (criteri escludenti)». Pertanto, concludono «a modesto avviso del comitato civico, quanto evidenziato rappresenta un valido motivo per opporsi e per tutelare il territorio».

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