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Vibo, la “Capitale del libro” ormai ai titoli di coda: su teatro e biblioteca il sipario non s’è alzato

Due tra i principali obiettivi del dossier restano utopie per la città

La biblioteca comunale di Vibo

Il cantiere del nuovo teatro è ancora aperto. Non è chiaro quanto dureranno i lavori relativi alla sistemazione dell’area esterna, della predisposizione degli arredi all’interno della struttura e dell’installazione degli ascensori. Dopo quasi quattro lustri da quando è stato pensato, elaborato, progettato e finanziato, il sipario deve ancora alzarsi. E persino la spesa delle ultime risorse, quelle contratte mediante un mutuo apposito acceso dall’amministrazione guidata da Elio Costa, procede a passo di lumaca.
Complici le consuete difficoltà, complice la burocrazia, ma complice pure una politica che, mutatis mutandis, non riesce a cambiare il volto della città. Ebbene, quando la Vibo Capitale del Libro è ormai ai titoli di coda, il teatro deve vedere ancora la luce, nonostante fosse uno dei principali obiettivi inseriti nel dossier che si è aggiudicato il titolo. Nella migliore delle ipotesi, comunque, complici una serie di disguidi, se ne parlerà dopo l’estate, ma nessuno osa fare previsioni dalle parti di palazzo “Luigi Razza” dove, la barzelletta dell’inaugurazione del nuovo teatro è ormai storia nota da almeno quattro consiliature.
La Capitale del Libro, dunque, è rimasta senza un teatro e non è riuscita nemmeno nell’impresa di far riaprire la sua biblioteca, altra priorità per la Capitale del libro che, suo malgrado, si è ritrovata con la storica struttura chiusa appena nominata. Già, perché quella comunale, è pur essa un cantiere aperto e i lavori sul tetto devono essere ancora conclusi.

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