La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, presentato da Cosimo Damiano Gallace, 32 anni, figlio del boss Vincenzo Gallace, contro il decreto della Corte d’Appello di Catanzaro del dicembre 2020. Quest’ultimo provvedimento aveva confermato il decreto dell’aprile 2019 con il quale il Tribunale di Cosenza (sezione misure di prevenzione) aveva applicato nei suoi confronti le misure di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per cinque anni e della confisca dei beni. Nel dichiarare inammissibile il ricorso, la Suprema Corte ha valorizzato gli elementi evidenziati nel decreto della Corte d’Appello. In particolare, i giudici di secondo grado hanno evidenziato che la partecipazione all’associazione ‘ndranghetistica, per il quale Gallace è stato condannato con sentenza confermata in Cassazione nel 2018, aveva connotato la sua intera esistenza.
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