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Crotone, il vescovo vieta i botti nella festa mariana: “Ricordano le bombe in Ucraina”

Il “suggerimento” dell’arcivescovo ai parroci, ai consigli pastorali ed ai comitati che organizzano le iniziative per le ricorrenze

Divampa sui social e non solo la polemica scoppiata per la probabile assenza dei fuochi d’artificio alla Festa mariana di Capocolonna che si celebra la terza domenica di maggio.
La proposta è quella di rinunciare ai fuochi d’artificio in segno di sobrietà e di rispetto nei confronti dei profughi ucraini ai quali i botti ricordano l’orrore dei bombardamenti che stanno distruggendo le loro città e provocano lutti nel loro Paese invaso dall’esercito di Putin. È questo la sintesi del messaggio che l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina mons. Angelo Raffaele Panzetta ha inviato ai parroci, ai consigli pastorali e ai comitati per le feste religiose di tutta l’arcidiocesi.
«La proposta che sottopongo al discernimento di tutte le realtà ecclesiali – ha scritto il vescovo nella sua lettera – che sono coinvolti nell’organizzazione delle feste è la seguente: come scelta di sobrietà e in vista della condivisione, anche per rispetto nei confronti dei numerosi profughi ucraini, per i quali i botti ricordano il dramma del fragore delle bombe che sta distruggendo il loro Paese, quest’anno le comunità potrebbero sospendere la programmazione dei fuochi pirotecnici. Si tratta di una scelta (già adottata spontaneamente da alcune parrocchie) che mi pare degna di essere presa seriamente in considerazione da tutti». «In ogni caso – continua la lettera del presule – penso che sarebbe difficile da sostenere eticamente anche la scelta, operata in tempo di crisi e di povertà diffusa, di “bruciare” somme consistenti di denaro anche per luminarie dispendiose o per spettacoli che risultino economicamente troppo onerosi».

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