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Prevenzione a Vibo, questa sconosciuta. La differenza la fanno i volontari

Malattie oncologiche in aumento mentre il sistema arranca

Stefania Gatto e Ketty Piromalli

È un filo sottile che li lega. Due mondi speculari ma le cui immagini, a volte, non si vedono. Luci e ombre, suoni e silenzi. Sono i volti della sanità, quelli che si perdono tra le sfumature del sistema. Perché la sanità ha più volti, più età. C’è quello sbiadito di un servizio che, ormai, arranca in provincia dove il diritto alla salute è fagocitato dalle criticità, dalla mala gestione. Poi, c’è il volto di chi fa volontariato, di chi la malattia la conosce e l’ha conosciuta sulla sua pelle e ha deciso di mettersi al servizio dei malati. Per porgere la mano, per mettersi in ascolto. Facce della stessa medaglia, perché la sanità è vita. O, forse, dovrebbe esserlo. Ma nelle maglie di quella sanità il rischio è di perdersi e di perdere ogni speranza.
Lo è per chi deve affrontare una patologia oncologica. Lì dove oltre alla malattia gli ostacoli da superare sono quelli della burocrazia che, a volte, allunga i tempi e rischia, spesso, di accompagnare lungo il percorso della malattia. Perché si scrive prevenzione, ma si legge opportunità. L’opportunità di non perdere tempo, di salvare vite umane e, perché no, di costare di meno al servizio sanitario.
Nel Vibonese, però, il pericolo è che di prevenzione si resti in attesa. Nelle liste di attesa che arrivano ad un anno per una mammografia e ad oltre sei mesi per un’ecografia. O anche solo in attesa che arrivi una comunicazione per lo screening che nessuno però ha mai scritto. Quei piccoli passi che potrebbero fare la differenza. Lo sanno bene Stefania Gatto e Ketty Piromalli che con “Vibo in rosa” la differenza la fanno ogni giorno. Donne al fianco delle donne; donne che hanno conosciuto la malattia. In prima persona, attraverso amici e familiari. Dal dialogo alla voglia di unirsi. Per essere presenti con chi soffre, per sensibilizzare. Dal 2009 ad oggi di passi ne hanno compiuti tanti, sabato inaugureranno anche la sede a Stefanaconi, messa a disposizione dal Comune. Un centro di ascolto, con psicologi sempre a disposizione, ma anche un centro dove appena possibile si effettuano screening gratuiti per le pazienti.

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