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Inchiesta sul “Sistema Petilia”: cade l’accusa di corruzione

Il procedimento contro l’ex sindaco Nicolazzi e altri 11 imputati. Il reato a tre indagati derubricato in abuso d’ufficio

Amedeo Nicolazzi

Non più corruzione in atti giudiziari (un’ammenda che sarebbe stata dimezzata), ma abuso d’ufficio. La Procura di Crotone ha modificato l’accusa per 3 delle 11 persone – l’ex sindaco di Petilia Policastro Amedeo Nicolazzi, l’ex assessore Vincenzo Ierardi e il tecnico del Municipio Sebastiano Rocca – coinvolte nel procedimento scaturito dall’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Petilia” venuta alla luce nell’aprile 2021. Ieri, davanti alla giudice per le udienze preliminari Romina Rizzo, il pm Pasquale Festa ha riqualificato il capo d‘imputazione alla luce della pronuncia della Cassazione. Che, nell’annullare la misura cautelare del divieto di dimora per l’ex assessore Ierardi e il tecnico Rocca, ha escluso per loro l’addebito di corruzione in merito all’episodio del novembre 2018, quando il dirigente Asp Domenico Tedesco, con gli ispettori Spisal Antonio Aloe e Francesco Tilelli (i tre devono rispondere di abuso d’ufficio), avrebbero dimezzato un’ammenda di 3 mila euro elevata ad un cantiere comunale, in cambio di 10 litri di olio e di castagne che avrebbero ricevuto da Ierardi e Rocca su mandato dell’allora sindaco Nicolazzi.

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