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Disavventura al Pronto soccorso di Lamezia: «Non funzionano i termometri»

Il pronto soccorso dell'ospedale di Lamezia Terme

«Sono stata 2 volte nel giro di pochi giorni al pronto soccorso ma senza risolvere nulla. Una vera e propria disavventura. Non lo auguro a nessuno». A parlare è una giovane paziente lametina, Elisa Longo, che nella settimana scorsa si è recata al pronto soccorso lamentando disidratazione a seguito di una forma virale, febbre e indebolimento, ma con pochi risultati.
«Non ce l’ho con il personale ma chi guida l'Asp di Catanzaro, che andare in ospedale si è rivelato un incubo per molti, stando a guardare la sala d'attesa o altri pazienti all'interno dei box vicino a me; abbiamo tutti diritto a delle cure e soprattutto ad essere trattati dignitosamente, ma purtroppo questo non avviene perché gli operatori sanitari, oltre ad essere in pochi, non vengono messi in condizione di lavorare in modo sicuro». Infatti come segnala la Longo alla Gazzetta del Sud, «sono stata al pronto soccorso sentendomi febbre altissima e in via di svenire ma appena sono entrata nel box il termometro mi dava 36.1 - dice - una cosa molto strana visto che stavo letteralmente male». Venerdì la prima visita al pronto soccorso, in cui emerge la questione dei termometri. “«Al triage c’era un solo un infermere e una tirocinante - ha detto la donna - i medici c’erano ma dentro ai box la situazione si è resa assai confusionaria. Una volta compreso che la febbre non c’era sono stata depositata nel corridoio fino alle 2 di notte senza nessuna cura in particolare. Ho chiesto più volte che mi si prendessero la temperatura ma nulla. Infine sono stata dimessa ma una volta tornata a casa la febbre era alle stelle. Mi chiedo come sia possibile? Hanno dei termometri giocattolo?».

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