Quando scattò l’operazione, nell’aprile del 2019, gli iscritti nel registro degli indagati furono 78, tra cui avvocati, professionisti, imprenditori e cancellieri del Tribunale lametino. Già con l’avviso di conclusione indagini, arrivato due anni dopo, in 50 uscirono dall’inchiesta. Ora il procedimento sul presunto giro di aste truccate è arrivato alla richiesta di rinvio a giudizio e alla fissazione dell’udienza preliminare (per il prossimo 5 luglio) nei confronti di 22 imputati.
Davanti al gup dovranno comparire Raffaele e Sara Calidonna, Rosa Giampà, Fabiana Aiello, Pantaleo Ruocco, Carlo Caporale, Elia Anania, Massimo Sereno, Giuseppe Benincasa, Giancarlo Franzè, Augusta Maria Franzè, Antonio Iannazzo, Vincenzo Iannazzo, Attilio Floro, Antonio Trovato, Francesco Trovato, Adele Benincasa, Antonio Benincasa, Francesco Notaris, Gianfranco Caporale, Benedetta Caporale, Chiara Caporale.
Per i primi quattro l’accusa è di aver «promosso ed organizzato un’associazione per delinquere dedita alla commissione di delitti contro la Pubblica amministrazione - rivelazioni di segreto d’ufficio ed abusi di ufficio - ed estorsioni, per Io più finalizzate a turbare la libertà degli incanti, orientando il sistema delle vendite giudiziali con riferimento ad un indeterminato numero di procedure esecutive e fallimentari pendenti dinanzi al Tribunale di Lamezia».
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