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Catanzaro, condannata una docente dell’Umg: dovrà restituire oltre 180mila euro

La sentenza della seconda sezione d’appello della Corte dei conti. Non avrebbe comunicato all’ateneo la collaborazione con un Irccs

Università di Catanzaro

Dovrà restituire all'università Magna Graecia di Catanzaro poco meno di 184mila euro. Questa la decisione della seconda sezione centrale d'Appello della Corte dei conti nei confronti di una professoressa dell'ateneo calabrese. La vicenda trae origine dall’esercizio di attività extraistituzionale svolta dalla docente, in violazione degli obblighi di informativa e della preventiva autorizzazione. Nell’arco di sei anni (2011-2016), la predetta avrebbe intrattenuto un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa con la società San Raffale S.p.A. (poi San Raffaele S.r.l.), e percepito compensi complessivi per 114.135,03 euro (calcolati al netto delle trattenute Irpef, ma al lordo delle trattenute contributive). Secondo la tesi del procuratore regionale, le consulenze rese avrebbero in realtà integrato l’esercizio continuativo di attività professionale, «dolosamente taciuto dal docente all’Ateneo di appartenenza, incompatibile con il regime universitario del tempo pieno»; e con ciò la professoressa si sarebbe resa responsabile di un illecito amministrativo, da cui sarebbe derivato un danno contabile all’amministrazione d’appartenenza.

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