La condotta sottomarina è stata trovata in discreto stato, ma i liquami – che tutto sembrano fuorché depurati – alla condotta proprio non ci arrivano, prendendo la strada più corta dello sversamento diretto in mare. Accade in questi giorni a Pizzo, nel tratto di litorale tra la zona Malfarà e Grillo, dove a complicare le cose è il non corretto funzionamento delle pompe di sollevamento che spargono liquami in lungo e in largo. Ma anche se la stazione di sollevamento dovesse essere riparata – come è avvenuto alla Seggiola – resta da capire se il carico arriverà o meno alla condotta. A fotografare la grave situazione è stato Nicky Iannuzzo il quale, oltre a pubblicare sui social video inequivocabili, ha presentato un esposto alla Procura di Vibo e ha segnalato la situazione al commissario straordinario Antonio Reppucci, ricevendo rassicurazioni sugli interventi che si andranno a fare.
Fatto sta che la denuncia pubblica di Iannuzzo ha scatenato reazioni a cascata nel senso che altri cittadini, a conoscenza da quanto ormai da anni avviene lungo il litorale napitino, segnaleranno le problematiche in Procura. Insomma i cittadini – oggi più numerosi rispetto al passato – non intendono più stare inermi a guardare. La partecipazione attiva a tutela del mare e dell’ambiente ha trovato nuova linfa nell’azione di contrasto agli illeciti su larga scala avviata su input del procuratore Camillo Falvo e che vede in campo, oltre ai ricercatori della Stazione zoologica “Anton Dohrn” (ente di ricerca nella rosa dei dieci migliori a livello internazionale), la Regione, tutte le articolazioni delle forze dell’ordine, le Capitanerie di porto e l’Arpacal.
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