Mensa si, mensa no, mensa forse, mensa a mezzo servizio e in ritardo, ma soprattutto, mensa… fino a quando? Sarebbe fin troppo semplice ironizzare su una questione rispetto alla quale, invece, c’è ben poco da scherzare, considerato che, in mezzo, ci sono i più piccoli studenti, quelli della scuola dell’Infanzia. Bambini che da un giorno all’altro vengono a sapere di non poter più pranzare a scuola, che assistono inermi al ritornello della discolpa tra amministrazioni, ditta e burocrati e poi… quando tutto sembra fermarsi, riescono a strappare un diritto per il rotto della cuffia.
La questione è ben nota. Due giorni addietro, hic et nunc, veniva comunicato dall’impresa che gestisce il servizio mensa, l’interruzione di quest’ultimo a partire dal 31 maggio. Apriti cielo. I cittadini ed anche il Partito democratico alzavano il tiro nei confronti dell’esecutivo.
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