Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 29 Aprile 2024

Strongoli, «Chi sa parli» ma su Gabriele De Tursi quanti sanno tacciono

«Io non volevo ritrovare la sua moto, io volevo ritrovare mio figlio. E non mi fermerò mai, continuerò a cercare quel poco che mi rimane di Gabriele». Anna Dattoli parla dal ciglio della strada alla periferia di Strongoli dove ogni 5 giugno, ormai da troppi anni, si reca a deporre un mazzo di fiori per suo figlio scomparso. È il luogo in cui una lettera anonima fece ritrovare la moto del ragazzo, quella con la quale era uscito il giorno in cui svanì nel nulla; ma è l’unico luogo in cui i genitori di Gabriele De Tursi possono portare un fiore al loro figlio. Da nove anni, infatti, della sorte di Gabriele non si sa nulla. E da nove anni Anna continua a implorare: «Chi sa, parli», perché in paese c’è più di qualcuno che sa cos’è accaduto a Gabriele De Tursi, ma tutti hanno scelto di non parlare, neppure in forma anonima, come più volte è stato chiesto da Anna, dal clero locale, dai volontari di Libera che provano a stare accanto a questa mamma ed alla sua famiglia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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