Arriva anche il timbro della Cassazione sul sequestro del “Villaggio camping Marinella” di Isola Capo Rizzuto, finito al centro dell’inchiesta “Vista Mare” coordinata dalla Procura di Crotone. La Suprema corte ha infatti rigettato il ricorso presentato dai titolari dello stabilimento, la famiglia Crugliano, che chiedevano l’annullamento della decisione con la quale il Tribunale di Crotone in sede di riesame, lo scorso febbraio, aveva confermato i sigilli giudiziari per l’area sulla quale sorge il complesso turistico.
Invece, tre mesi fa, il pubblico ministero Alessandro Rho, titolare del fascicolo di indagine, ha disposto la citazione diretta in giudizio per 30 persone, tra proprietari di “Marinella”, tecnici e titolari dei manufatti, che devono rispondere a vario titolo di lottizzazione abusiva in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, realizzazione di opere in assenza del permesso di costruire, falsità ideologica in certificati compiuta da chi esercita un servizio di pubblica necessità, falso e scarico abusivo di reflui industriali. Per gli imputati il processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Crotone è alle battute iniziali. Parallelemente all’inchiesta penale come si ricorderà, il 15 novembre 2021 venne emesso un provvedimento di sequestro dal giudice delle indagini preliminari che dispose i sigilli per 25 manufatti (indicate come villette), del camping, la piscina, l’area docce e le strade di accesso al mare (per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro).
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