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L'omicidio Valenti a San Calogero nel 2016. Tre rinvii a giudizio NOMI

Nella foto, Salvatore Barone (una delle persone rinviate a giudizio) e nel riquadro Domenico Antonio Valenti
Disposti tre rinvii a giudizio in relazione all'omicidio di Domenico Antonio Valenti, 74 anni, pensionato di San Calogero ucciso in località Caldararo, il giorno di Ferragosto del 2016.
Un delitto per il quale Cosma Damiano Sibio - imprenditore del piccolo centro del Vibonese reo confesso -  è stato condannato nel 2017. Successive indagini, a tre anni di distanza dal fatto di sangue, avevano portato al coinvolgimento del genero Salvatore Barone, di 32 anni,  all'epoca raggiunto da misura cautelare, poi annullata - e a quello della moglie e della figlia dell'imprenditore. Il gup Francesca Loffredo ha ora disposto il giudizio proprio nei loro confronti.  In particolare il processo è stato disposto dal gup Francesca Loffredo nei confronti di Salvatore Barone, 32 anni di San Calogero, fidanzato di Natalina Lorella Sibio, di 28 anni (figlia di Cosma Damiano) anche lei a processo e della madre di quest’ultima Antonella Restuccia, di 47 anni, entrambe di San Calogero.
Diverse le posizioni degli imputati, tutti difesi dall’avv. Giovanni Vecchio. Infatti a Barone viene contestato il concorso nell’omicidio e nella detenzione di una pistola cal. 9x21. Reato - quello relativo al concorso - aggravato dalla premeditazione (aggravante caduta però nei confronti di Cosma Damiano Sibio) e ai litigi per futili motivi legati a terreni confinanti.
Falsa testimonianza è invece  l'accusa nei confronti  della moglie e della figlia di Cosma Damiano Sibio le quali avrebbero aiutato Barone a eludere le investigazioni «rilasciando dichiarazioni false e reticenti al pm».
Il procedimento vede come parte civile i familiari della vittima, ovvero Caterina Gigliotti, di 75 anni; Caterina Valenti, di 56; Maria Concetta Valenti, di 49 e Giuseppe Valenti, di 44 anni, tutti di San Calogero e tutti rappresentati dall’avvocato Giuseppe Di Renzo.
La prima udienza del processo sarà il prossimo 13 dicembre davanti ai giudici della Corte d’Assise di Catanzaro.

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